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lunedì 28 marzo 2016

STORIA DELLA LINGUISTICA STORICA - gli antichi: Eaclito, Parmenide, Platone, Aristotele, Stoici, Epicurei


La linguistica nasce con la Grecia antica.

  • La riflessione sul linguaggio nasce tra V e IV secolo a.C.
  • Distinguiamo tra
    • Tradizione 'alta' = filosofi
    • Tradizione 'bassa' = grammatici
  • Nasce da un problema: come è formulabile in parole la conoscenza del vero? Il nostro linguaggio rapp resta fedelmente la realtà oppure la deforma?



Eraclito

  • Esiste un rapporto naturale tra nomi e cose
  • Quindi ci fornisce un accesso diretto alla realtà



Parmenide

  • L'unica realtà è quella dl essere intuita dalla mente
  • I segni linguistici non sono in grado di rappresentarla



Platone

  • Nel Cratilo vuole superare sia la posizione naturalista (φύσεις) o convenzionalista (νόμος)
  • La realtà deve essere conosciuta per se stessa e non attraverso il linguaggio
  • Nel Sofista: L'adeguatezza del rapporto tra realtà e linguaggio non è data dall'analisi delle singole parole ma del discorso, che può essere vero o falso. Discorso = rema + onoma
  • Verità e falsità si basano sul rapporto tra discorso e realtà



Aristotele

  • Distinzione tra όνομα e ρήμα
  • De Interpretatione: l'unico discorso che può essere vero o falso
  • Le lettere e i suoni non sono uguali per tutti invece le affezioni dell'anima sono universali. I pensieri sono uguali per tutti perché la realtà è la stessa ma magari le lingue lo dicono in modi diverse
  • Prende in considerazione tre livelli
    1. Le cose
    2. Le affezioni dell'anima
    3. I suoni della voce
  • Classificazione delle unità del linguaggio,
    1. Unità più grandi dotate di significato lessicale
    2. Unità più piccole non dotate di significato come
      • L'elemento = singolo suono del linguaggio
      • La sillaba
      • La congiunzione
      • L'articolo
    3. Unità dotate di significato grammaticale o relazionale



Stoici

  • Concezione naturalistica del linguaggio
  • Bisogna riscoprire il legame che le parole hanno con la natura tramite la ricerca del legame originario tra suoni e l'entità a cui si riferisce = etimologia
  • Distinguono tempo da aspetto verbale



Epicurei

  • Epicuro mediava tra la concezione naturalistica è quella convenzionalista = il linguaggio ha origine per impulso naturale ma si stabilizza in base ad un accordo

sabato 26 marzo 2016

PARENTELA LINGUISTICA IN SENSO VERTICALE: latino a italiano



Parentela non più tra due lingue sorelle ma tra una lingua madre e una lingua figlia
Si osservi il lessico condiviso tra latino e italiano
latino
italiano
terra
terra

Problemi
  • Lat. -t(r)- > it. -t(r)- petra > pietra; nepote> nipote; rota > ruota; vita > vita
                 > it. -d(r)- patre > padre; matre > madre; litu > lido; spat[h]a > spada
  • Lat. -p(r)- > it. -p(r)- caput > capo
                  > it. -v(r)- capitiu > cavezza
  • Lat. -c- + r/vocale non palatale > it. -k(r)- focu > fuoco
                                                       > it. -g(r)- locu > luogo; acru > agro
La soluzione di questi problemi ci viene dalla morfologia flessiva

LESSICO CONDIVISO E CORRISPONDENZE MORFOLOGICHE - la parentela linguistica


LESSICO CONDIVISO E CORRISPONDENZE MORFOLOGICHE


francese
italiano
francese
italiano
champ
campo
mer
mare
chasse
caccia
sel
sale
gras
grasso
chien
cane
vache
vacca
nez
naso
char
carro
cher
caro



Ad una ['a] tonica dell'italiano corrisponde in francese a una ['a] se nel corrispettivo italiano è in sillaba chiusa

a una ['e] / ['ε] se nel corrispettivo italiano è in sillaba aperta

Ma perché l'esito del francese dovrebbe dipendere dall'italiano? ipotesi: in una sua fase lontana, la lingua francese deve aver conosciuto una struttura sillabica simile a quella dell'italiano poi imbocca una deriva che lo fa allontanare dall'italiano: indebolimento della vocale finale e sua caduta



It. mercato - fr. marché [maR'še]

Dove l'italiano ha [-t-], il francese non mostra alcun tipo di articolazione

Ipotesi verosimile: a monte dei segmenti -e francese e -ato italiano ci sia una medesima sequenza successivamente evolutasi in modo sistematicamente diverso nelle due lingue NB: i mutamenti sono sempre sistematici, mai casuali

in latino la sequenza era -atu, uguale a quella del participio passato



It. -ato fr. -e

It. -ito  fr. -i

It. -uto fr. -u



Quindi basandoci sul lessico condiviso abbiamo rilevato tra italiano e francese corrispondenze fonologiche e morfologiche, e abbiamo visto che questa sono sistematiche, cioè si ripetono sempre nelle medesime condizioni sia in positivo (a fr. X corrisponde it. X)

        sia in negativo (a fr. X corrisponde it. Y)



Lungo l'arco diacronico delle lingue i morfemi (soprattutto quelli flessivi) sono fra gli elementi più stabili

perché non rinviano a realtà extralinguistiche ma servono anzitutto ad esprimere relazioni, che sono tendenzialmente stabili sul lungo perdiodo

                  si sottraggono alle mode e tendenze e tendono alla conservatività, non c'è nessun motivo per cui cambiarli

                  da una lingua allì'altra non si trasmettono praticamente mai i morfemi flessivi perché l'identità di un morfema si stabilisce per contrasto con gli

                       altri morfemi, quindi un suo passaggio e cambiamento si configura come inutile, non pratico, ad entrare in crisi è l'identità stessa del morfema

il lessico invece è un soggetto facile al cambiamento perché lì'orientamento culturale dei parlanti cambia frequerntemente e velocemente

La stabilità dei morfemi flessivi fa sì che le concordanze morfologiche bastino a indiziare la comune origine di due o più lingue anche quando esse non presentino quasi più lessico in comune (es: così possiamo trovare una parentela tra italiano e russo)

il corrispondersi reciproco interessa tanto il lessico condiviso quando la morfologia



Le corrispondenze sincroniche tra italiano e francese sono conseguenza del differenziarsi diacronico fra latino e italiano da una parte e latino e francese dall'altra, ma non sono state raggiunte con un accordo preventivo le corrispondenze esistono perché partono da un'eredità comune dalla quale

  • O conservano sistematicamente le caratteristiche
  • O le modificano sistematicamente


LESSICO CONDIVISO E CORRISPONDENZE FONOLOGICHE


LESSICO CONDIVISO E CORRISPONDENZE FONOLOGICHE



Lessico condiviso/lessico in comune = la percentuale di lessico che le due lingue condividono per averla ereditata dalla lingua madre comune

Es: somiglianza tra italiano e spagnolo (che hanno entrambe come lingua madre il latino)

lessico condiviso/in comune = quella percentuale più o meno elevata di voci che si corrispondono nelle due lingue ma non basta

Chanter |  cantare in francese [k] davanti ad [a] diventa [š], mentre davanti a [o] e [u] rimane [k] come in couleur, "colore"

Cheval   |  cavallo    [š] è seguita da e ma è un espediente grafico che pronunciato è [ə], quindi deduciamo che in francese [a] si indebolisce in [ə] se

  1. Non porta l'accento
  2. Si trova in sillaba aperta

la loro parentela è rafforzata da corrispondenze sistematiche, tali da rivelare a volte identità formale anche quando a prima vista non sembra

     esserci una corrispondenza



Es: da caule[m] latino francese: *caou > *chaou > chou

                                        italiano: cavolo

LA FAMIGLIA LINGUISTICA


LA FAMIGLIA LINGUISTICA

Famiglia linguistica presuppone che ci sia una parentela linguistica criterio genealogico di cvlassificaizone delle lingue

Le lingue possono essere raggruppate come membri dell'albero genealogico di una famiglia lingue figlie

  lingue madri a loro volta figlie della lingua capostipite

LINGUA PIDGIN E LINGUA CREOLA


Lingue pidgin = lingua occasionale che nasce tra due gruppi che devono comunicare e non hanno una lingua comune

Lingua creola = quando pidgin diventa lingua madre della nuova generazione (es: afrikaans)

La lingua creola si fonde con la lingua standard quindi crea un continuum post creolo

BILINGUISMO E DIGLOSSIA - dialettologia e sociolinguistica


BILINGUISMO E DIGLOSSIA



Bilinguismo = situazione in cui tutti i parlanti padroneggiano entrambe le varietà linguistiche

                      è specifico della versalità indivisuale

Diglossia = situazione in cui le due varietà sono utilizzate i modo complementare, e una ha uno statuto sociale "più alto", una "più basso"

                ha a che fare con una distribuzione sociale delle diverse varietà utilizzate

Le situazioni possono incrociarsi dando luogo a

  1. Bilinguismo con diglossia = competenza sia dell'italiano sia del dialetto, ma divisione dei rispettivi ambiti funzionali
  2. Diglossia senza bilinguismo = competenza dell'italiano limitata alle classi sociali alte, per il resto diffusione generalizzata del dialetto
  3. Bilinguismo senza diglossia = competenza di italiano e dialetto senza che gli ambiti funzionali delle due varietà siano differenziati
  4. Né bilinguismo né diglossia situazione impossibile se non in comunità minuscole ed isolate senza differenze sociali

DIALETTI IN ITALIA: divisione dei dialetti, fenomeni linguistici, alloglossia in Italia


DIALETTI IN ITALIA



Una delle prime classificazioni di dialetti si deve a Dante nel De vulgari eloquentia individua 14 dialetti divisi dalla linea appenninica

  • Sette ad est dell'Appennino
  • Sette ad ovest dell'Appennino

Oggi la divisione geografica non è longitudinale ma tra

  • Nord dialetti settentrionali, dialetti gallo-italici (piemontese, lombardo, ligure, emiliano-romagnolo), dialetti veneti (trentino orientale, veneziano-trevigiano, veronese, padovano, triestino, istro-veneto)
  • Toscano
  • Centro dialetti toscani (il toscano è a sé) e centro-meridionali (umbro-marchigiano centrale, abruzzese-molisano, romanesco, aquiliano, pugliese settentrionale, materano, campano, calabrese settentrionale, potentino)
  • Sud dialetti meridionali (salentino, calabrese meridionale, siciliano)

Linea storica da La Spezia a Rimini divide i dialetti da settentrionali a meridionali



Fenomeni linguistici che si trovano quasi esclusivamente a nord della linea:

  • Scempiamento delle consonanti lunghe
  • Passaggio del nesso latino CL a [tʃ]
  • Sonorizzazione delle sorde intervocaliche
  • Esistenza di vocali turbate/anteriori arrotondate come [y]
  • Palatalizzazione di [a] in [e]
  • Tendenza delle parole ad uscire in consonante a causa della caduta della vocale finale latina
  • Tendenza all'apocope = cancellazione di vocali atone pre/postoniche latine



Fenomeni linguistici che si trovano quasi esclusivamente a sud della linea:

  • Raddoppiamento sintattico
  • La pronuncia sorda della sibilante intervocalica
  • La metafonesi [fjore] - [fjuri] passaggio da [o] a [u] causato dal cambiamento morfologico della vocale in [e]
  • Assimilazione totale progressiva del nesso consonantico ND mundum > ['monno]
  • Postposizione del possessivo



Dialetto toscano

  • Passaggio da [tʃ] a [ʃ]
  • Passaggio da [dʒ] a [ʒ]
  • "gorgia toscana" = indebolimento con passaggio a fricative delle occlusive sorde [p], [t], [k] in posizione intervocalica es: cocacola con la cannuccia



Alloglossia = fatto che in una nazione si parlino lingue diverse in Italia:

  • Francese e franco-provenzale Valle d'Aoesta, valli piemontesi
  • Catalano Alghero
  • Sloveno Friuli orientale
  • Croato alcune località del Molise
  • Tedesco Alto Adige
  • Albanese regioni centro-meridionali, Sicilia
  • Greco Puglia, Calabria
  • Altre come risultato delle recenti immigrazioni (cinese, arabo…)

DIALETTOLOGIA: lingua e dialetto


LINGUA E DIALETTO



Una delle questioni più dibattute e non ancora sistemate è sui criteri per distinguere tra lingua e dialetto

date due varietà X e Y, come faccio a capire che esse sono due varietà della stessa lingua o due lingue diverse?

  1. Criterio di tipo diacronico = se la lingua parlata X deriva dalla stessa lingua da cui deriva Y
  2. Criterio della comprensione reciproca
  3. Criterio lessico-statistico = se X e Y condividono circa l'80% del lessico allora sono due varietà della stessa lingua
  4. Criterio statistico ma misurato su altri livelli linguistici come la morfologia…
  5. Presenza o meno di una letteratura

Questi criteri pero non danno sempre delle soluzioni univoche, ed è facile aggiungere altri criteri

Es: al presenza o meno di strumenti normativi (dizionario, grammatiche…)

Criteri di carattere sociolinguistico

  1. Sovraregionalità
  2. La varietà è parlata da ceti medio-alti
  3. La varietà è scritta e codificata in base ad un corpus riconosciuto di opere di riferimento



È sbagliato dire "l'italiano e i suoi dialetti" perché l'italiano standard è esso stesso un dialetto (il fiorentino) assurto a ruolo di lingua nazionale

i dialetti italiani sono varietà "sorelle" tutte derivanti dall'unica lingua madre che è il

l'italiano contemporaneo deriva dal toscano ma nella sua forma scritta, non nella sua forma parlata



La differenza tra lingua e dialetto non è una differenza di sistema i dialetti sono sistemi linguistici a tutti gli effetti

la differenza potrebbe essere nella mancata ricchezza lessicale



Dialettologia = studio scientifico dei dialetti

  • Dialettologia diacronica es: studio dell'evoluzione dal latino ad una determinata lingua romanza
  • Geografia linguistica produzione degli atlanti linguistici (il più famoso quello di Jules Gilliéron, 1902-1912)

ETNOGRAFIA DELLA COMUNICAZIONE - sociolinguistica


Etnografia della comunicazione = sottodisciplina della sociolinguistica che si occupa di un particolare tipo di relazione tra linguaggio e società

il linguaggio viene considerato come uno dei sistemi simbolici di una società

                                                                       uno strumento di trasmissione e mantenimento degli schemi sociali

alla base c'è l'ipetesi che l'iterazione verbale sia il luogo primcipale della trasmissione degli schemi culturali

Studia l'uso del linguaggio nelle interazioni verbali della vita quotidiana di date comunità linguistiche

Domande che si fa un etnografo della comunicazione:

  • qual è il significato dell'interazione linguistica in quel dato caso?
  • Che rapporto c'è tra quelle due date interazioni?

Temi di questa disciplina:

  • come si distribuiscono i turni conversazionali in un gruppo?
  • Chi e come chiude la conversazione?
  • Che cosa rappresenta il silenzio?
  • Come si presentano le scuse, come si esprime il disaccordo, l'accordo…?



Esempio di studio dell'Etnografia della comunicazione: i pronomi del potere e della solidarietà

Il potere di una persona sull'altra (per funzioni sociali, per ricchezza, per forza fisica…) implica una relazione asimmetrica

Le lingue la esprimono con i pronomi di cortesia (it. Lei, voi) il sottomesso dà del lei/voi (=V)

                                                                                                            chi sottomette dà del tu (=T) pronomi di solidarietà

Se i parlanti si danno entrambi del T simmetria solidale

Se i parlanti si danno entrambi del V simmetria non solidale


LE VARIABILI LINGUISTICHE - sociolinguistica


Le lingue esibiscono variazioni continue gran parte finiscono nel nulla e dimenticate

                                                                        solo alcune acquistano un senso e hanno diffusione alcune variazioni diventano variabili

Variabile = variazione a cui si può attribuire un significato, che è di tipo sociale ma esse devono essere

  1. Frequenti = devono occorrere anche nel linguaggio spontaneo
  2. Strutturali = devono essere integrate nel sistema
  3. Stratificate = devono avere una distribuzione asimmetrica negli strati sociali

(William Labov)



Non tutte le variazioni hanno significato sociale

Questa corrente sociolinguistica ha prodotto risultati notevoli definendo il comportamento linguistico di vari livelli sociali facendo emergere

  • L'importanza della variazione stilistica
  • Il ruolo dell'ipercorrettismo
  • Le modalità della nascita di un cambiamento linguistico e della sua diffusione
  • Si è sviluppata all'interno di questa ricerca la nozione di regola variabile = regole che si applicano con maggiore o minore probabilità con il variare di date circostanze linguistiche/extralinguistiche


SOCIOLINGUISTICA VS LINGUISTICA TEORICA


La lingua non è un blocco monolitico ma è stratificata

Diastratica = stratificazione verticale che riguarda le variabili legate alla stratificazione sociale

Diatopica = stratificazione orizzontale che riguardale  differenze dialettali

Variazione diafasica = livello di formalità che riguarda il grado di accuratezza e di controllo con cui si parla

Variazione diamesica = variazioni dipendenti dal mezzo che si usa per comunicare (scritto, e-mail, messaggio, telefono, parlato…)



La linguistica teorica e la sociolinguistica hanno domini diversi

Linguistica teorica:

  • Si basa su "idealizzazioni" parlante nativo idealizzato (ha una competenza perfetta della lingua, non fa errori)
  • Ha come oggetto principale di studio il linguaggio umano in quanto "capacità" competenza linguistica
  • Comunità linguistica idealizzata, di questa sottolinea gli aspetti di omogeneità
  • Ciò che colpisce maggiormente i linguisti teorici è il fatto che parlanti con storie linguistiche diverse possano condividere un nucleo così importante di conoscenze linguistiche tende a ricercare ciò che c'è di universale e comune, di immutabile nel linguaggio umano
  • Cerca di descrivere le strutture del linguaggio umano
  • Si interessa di più della distribuzione contrastiva perché permette di individuare i fonemi della lingua scarsa attenzione alla variazione libera

Sociolinguistica (Millet)

  • Tiene conto di dati più vicini alle varie situazioni comunicative parlante nativo reale (fa errori)
  • Ha come oggetto principale di studio l'uso effettivo della lingua competenza comunicativa (non solo formare bene frasi ma utilizzarle in situazioni diverse)
  • La comunità linguistica è stratificata linguisticamente e socialmente, dunque non è affatto omogenea
  • Ciò che interessa maggiormente i sociolinguisti è la diversità del linguaggio umano, le differenze tra parlante e parlante, tra gruppo e gruppo di parlanti e la rilevanza sociale di queste differenze tende a ricercare la diversità linguistica e la correlazione con la stratificazione sociale
  • Cerca di descrivere l'uso che gli umani fanno delle strutture nelle situazioni comunicative concrete
  • La sociolinguistica contemporanea nasce da un'ipotesi = la variazione libera non esiste, non è veramente libera perché tutte le volte che esistono due modi diversi di dire un'unica cosa vuol dire che c'è una scelta, la quale può essere correlata a fattori sociali



I modi diversi di dire una sola cosa possono riguardare tutti i livelli

  • Fonologia [rana]/[ʀana] tipo i Fidentini hanno la r moscia
  • Morfologia disadatto/inadatto
  • Sintassi non me lo ricordare/non ricordarmelo
  • Semantica sfiga/iella



Campo di studio sull'isola di Martha's Vineyard fenomeno della centralizzazione

Pronuncia centralizzata di /a/ es: house [a] viene realizzata verso il centro del triangolo vocalico, nella direzione di [ə]

A questa variazione corrisponde una motivazione sociale perché il fatto che loro la pronuncino così è un fatto di identificazione nel luogo di appartenenza nei confronti degli stranieri turisti.

Le lingue esibiscono variazioni continue gran parte finiscono nel nulla e dimenticate

                                                                        solo alcune acquistano un senso e hanno diffusione alcune variazioni diventano variabili

Variabile = variazione a cui si può attribuire un significato, che è di tipo sociale ma esse devono essere

  1. Frequenti = devono occorrere anche nel linguaggio spontaneo
  2. Strutturali = devono essere integrate nel sistema
  3. Stratificate = devono avere una distribuzione asimmetrica negli strati sociali

(William Labov)



Non tutte le variazioni hanno significato sociale

Questa corrente sociolinguistica ha prodotto risultati notevoli definendo il comportamento linguistico di vari livelli sociali facendo emergere

  • L'importanza della variazione stilistica
  • Il ruolo dell'ipercorrettismo
  • Le modalità della nascita di un cambiamento linguistico e della sua diffusione
  • Si è sviluppata all'interno di questa ricerca la nozione di regola variabile = regole che si applicano con maggiore o minore probabilità con il variare di date circostanze linguistiche/extralinguistiche



Comunità linguistica = insieme di tutte le persone che parlano una determinata lingua o varietà linguistica e ne condividono le norme d'uso

c'è chi ritiene che sia centrale della definizione di comunità linguistica anche gli atteggiamenti sociali nei confornti della lingua



Repertorio linguistico = insieme dei codici e delle varietà che un parlante è in grado di padroneggiare all'interno del repertorio linguistico più ampio della comunità a cui appartiene classi sociali diverse hanno repertori differenti

codice elaborato es: un parlante dell'alta borghesia padroneggia meglio l'italiano standard, italioano regionale, colloquiale

codice ristretto es: contadino di una zona isolata padroneggia il dialetto locale, un po' di quello urbano e forse un po' italiano colloquiale

Code switching = capacità del parlante che possiede una varietà di repertori di passare da una varietà all'altra a seconda del contesto



Competenza comunicativa = capacità che il parlante ha di utilizzare la lingua nei modi più appropriati alle varie situazioni e del contesto

legata al code switching

non è un fatto sociale come la langue ma individuale

non riguarda conoscenze delle strutture linguistiche ma l'appropriatezza del loro uso nelle situazioni comunicative

Il parlante oltre che cambiare la lingua deve cambiare anche lo stile ed adattarlo alla situazione

Es: al professore si dà del lei, all'amico del tu

Es: allo straniero che viene in Italia si parla con un italiano semplice e semplificato in modo da farsi capire



Rappresentazione = funzione che consiste nell'intenzione del parlante di comunicare con il suo interlocutore

Presentazione = immagine che noi diamo di noi stessi senza esserne consapevoli

  • Riveliamo il nostro sesso
  • L'età
  • La provenienza geografica
  • Il livello d'istruzione
  • Il posto nella scala sociale
  • Il nostro livello di salute
  • Il nostro stato d'animo
  • Il nostro livello di padronanza della lingua
  • La nostra personalità
  • I nostri pensieri e il nostro atteggiamento nei confronti del contesto



Sociologia del linguaggio/sociologia delle lingue = studio della società rispetto alla lingua, si occupa di problemi su larga scala e con maggiore attenzione rivolta alla società

  • pianificazioni linguistiche
  • strategie di politica linguistica
  • atteggiamenti verso le lingue minoritarie
  • riforme ortografiche
  • Contenuti degli insegnamenti linguistici scolastici
  • La morte delle lingue
  • Se in Europa prenderà piede il plurilinguismo passivo
  • Messa a punto di un'ortografia per una lingua che era solo parlata (es: somalo scritto dal 1972)….

Sociolinguistica = studio della lingua in rapporto con la società