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venerdì 26 aprile 2013

ALTARE DI PERGAMO - storia dell'arte


ALTARE DI PERGAMO (concluso nel 159 a.C.)

-          Evoluzione e nuova attenzione alla città
» 69-68 a.C. le città si arricchiscono di edifici di natura pubblica e di strutture scenografiche
» la struttura della città costruita secondo piani ortogonali rimane (Mileto era stata la prima)
» dalla costruzione delle due vie principali si costruivano strade minori parallele e perpendicolari
» gli assi ortogonali confluiscono in piazze spettacolari abbellite con fontane e sculture
» prima l’agorà era una semplice piazza, ora, con la costruzione di edifici dove si decide la natura
   politica della città, diventa un luogo pubblico di riunione del popolo e di impronta sociale
» vengono costruite nuove cinte murarie, piazze e terrazze sostenute da un basamento
» nel periodo ellenistico si moltiplicano i luoghi sacri ma diventano meno pubblici perché riservati
   all’aristocrazia ristretta scelta dal sovrano » cuore della città diventa l’agorà, non il tempio
» cittadino perde il contatto con ciò che costituiva la sua identità, i templi si moltiplicano e si perde
   l’unicità nell’adorazione del dio » cambia la religiosità
-          Struttura
» antistante alla piazza ci sono degli edifici collegati al tempio di Atena con una terrazza
» al centro della terrazza c’è l’altare di Pergamo: grande basamento quadrangolare posato su cinque
   gradini, sui quali si pone un grosso zoccolo percorso da un lungo fregio
» sopra lo zoccolo c’è l’area dell’altare circondato da un porticato colonnato ionico chiuso su tre lati
» quarto lato è aperto e funge da porta d’accesso nell’area davvero sacra dove ci sono anche le statue
» il lato d’accesso è possibile attraverso la scalinata inserita tra due avancorpi
» è un monumentale altare dedicato a Zeus Soteèr e Atena Poliàs, eretto dal re Eumene II
» è una struttura scenografica e celebrativa della dinastia di Pergamo (valore propagandistico)



-          Fregio (raffigurazione si appoggia alla biblioteca di Pergamo: Cratere di Mallos è autore-riferimento)
» sui lati esterni del podio corre per 120 metri, interrotto solo sul lato frontale dalla scalinata un
   fregio che rappresenta la lotta tra dei e giganti (gigantomachia), scolpito ad altissimo rilievo
» non è sopra le colonne: si accorcia la distanza tra opera ed osservatore, che si sente più coinvolto
» annientamento dei giganti per aver osato sfidare gli dei dell’Olimpo
» le figure si intrecciano tra di loro per sovrapposizione di piani, ammassamento dei corpi
» la lotta cosmica si svolge attraverso singole monomachie con uguale numero di dei e di giganti
» la lotta nel complesso è catturata in un momento singolo ma frammentata in piccoli combattimenti
» entrambi sono completamente umani, i giganti si distinguono perché nudi e circondati da serpi
» l’umano è posto in primo piano attraverso i gesti e le espressioni che rompono il solito equilibrio
» i giganti sono umani ma con connotati mostruosi, animaleschi, sono forze caotiche, primordiali
» intento: raffigurare un movimento drammatico, teso, sottolineato dall’imponenza delle masse, dal
   chiaroscuro, dall’espressività accentuata del volto (occhi scavati), dalla tensione muscolare
» non c’è la preoccupazione della perfezione e dell’ordine: le figure fuoriescono anche dalla cornice
» rappresentazione dell’ordine contro il disordine o della lotta dell’uomo contro il disordine interno




-          Fregio del recinto interno
» dimensioni minori rispetto alla gigantomachia a basso rilievo
» c’è incisa la storia di Telefo, figlio di Eracle e di Auge, mitico fondatore di Pergamo
» narrazione continua, attenzione ai contrasti del chiaroscuro, psicologia del carattere dei personaggi
» introduzione dell’elemento paesaggistico

giovedì 25 aprile 2013

TARDA CLASSICITA' - storia dell'arte


TARDA CLASSICITA’
-          Cambia la configurazione della città: pietrificazione non solo dei templi ma anche dei teatri…
-          Viene instaurato il coinè (κοινή), il dialetto ufficiale e unico per tutta la Grecia
» si afferma e instaura il regno di Filippo il Macedone, poi di Alessandro Magno
» disgregazione della polis e del senso di appartenenza ad una civiltà di ideali comuni
» disgregazione della competizione con l’oriente espressa nel Partenone
» passaggio dall’uomo-cittadino all’uomo-suddito, parte di un grande organismo
-          Si prosegue la strada introdotta da Fidia: l’avvicinarsi tra uomo e divinità
» l’umanità non viene più idealizzata ma espressa attraverso le sue passioni, il suo sentimento
» l’uomo viene individuato nelle sue virtù o nei suoi vizi
» non si ricercano più caratteri di virtù ideale, ma personale

VENERE DI CNIDO - Prassitele

VENERE DI CNIDO
ANALISI

-    opera principale di Prassitele (ateniese, metà IV secolo)
» scolpisce soggetti diversi: giovani divinità minori o
   satiri (selvaggi ma raffigurati come flessuosi fanciulli)
   colte in atteggiamenti sempre più umani
-    caratteristiche
» il sostegno non è stato aggiunto dai romani, è originale
» atteggiamento delle divinità sempre più umani
» rappresenta Venere nuda mentre si sta lavando
» era collocata nella cella di un tempio dedicato alla dea
» tutti potevano guardare la dea in intimità
» esigenza di una vicinanza più tangibile con la divinità
» era destinata ad un altro tempio, ma l’hanno rifiutata
» viene trasportata in un altro tempio, da quel momento 
   più frequentato, divenne rinomato grazie alla statua
» tema naturalistico che sottolinea la bellezza della dea
» è tutta una linea curva, morbida, flessuosa
-    novità
» la figura perde ogni sforzo e tensione
» riproduce la chàris (χάρις), la grazia unita alla bellezza
» l’equilibrio diventa una dolce misura
» baricentro cade anche fuori dall’orbita della figura
» costruisce per 1° figure che hanno bisogno di sostegno
» gli dei vengono rappresentati in momenti di intimità che
   potevano sembrare scandalosi (1° nudo femminile)
» sottrae alla divinità l’atemporalità con 
  l’inserimento di oggetti narrativi nella composizione
» stabilisce rapporto confidenziale con la realtà umana

MENADE DANZANTE - Scopaz

MENADE DANZANTE
ANALISI


-      Scultore: Scopaz (330 a.C.), copia romana
» rappresenta il pathos, le sue figure sono accentuate
   dal sentire drammatico o trasgressivo (come qui)
» attenzione ai sentimenti di sconvolgimento interiore
» introduce un nuovo tema di rappresentazione
-      Soggetto
» rappresenta una baccante invasata durante i riti
» segue il corteo di Bacco e si scatena nella danza
-      Caratteristiche
» tutto è movimento
» veste aderisce alla forma del corpo (come se stesse
   correndo e l’aria si opponesse allo spostamento)
» contrasto tra pesantezza del corpo e la forza dell’aria
» esasperata torsione del corpo, con schiena inarcata
» testa rovesciata all’indietro » espressività stravolta
» occhi sbarrati, scavati profondamente
» capelli scomposti e più liberi dal capo
» manifestazione dello scatenarsi delle forze irrazionali
» stessa concezione di spazio reale di Fidia
-      Novità
» deriva dal cambiamento culturale-storico che viene a
   contatto con la cultura orientale, prima distante e
   nemica (epoca post-conquiste di Alessandro Magno)
» viene meno il sentimento di appartenenza alla città e
   alla comunità (disgregazione delle polis)
» la statua non ricerca più una ponderazione, la
   perfezione statica, l’ordine del Doriforo
» non c’è più un’asse di simmetria, un baricentro fissato
» non c’è più la costruzione per addizione di volumi
» nuove pose del corpo: torsione completa
» distribuzione dei pesi data da una ridistribuzione delle
   masse per compensazione (es: vita alta, glutei bassi)

FRONTONE DEL PARTENONE - Afrodite, Dione, Hestia

AFRODITE, DIONE, HESTIA
ANALISI



-       nel frontone orientale del Partenone sono scolpite Afrodite, Dione ed Hestia (440-432 a.C.)
» segue l’andamento del timpano
» scultura a tutto tondo anche se per il frontone
» è per l’architettura ma è una scultura
-       Caratteristiche (scultore: Fidia e aiutanti)
» chiaroscuro intenso nel panneggio realistico
» le vesti aderiscono come bagnate ai corpi
» virtuosismo tecnico nella gestione dei materiali
» panneggio risalta la naturalezza dei movimenti
» materialità dei corpi, carnali, poderosi
» la divinità assume tutto ciò che è umano
» distinti dai mortali solo per altezze spropositate
» mai vista una dea sdraiata, abbandonata così

I BRONZI DI RIACE - periodo severo/classico

BRONZI DI RIACE
ANALISI

             bronzo B                 bronzo A
-    due degli eroi che fiancheggiarono
   Polinice nella lotta verso il fratello Eteocle per Tebe
-    bronzo A (rappresenta Tideo)
» è di passaggio tra il periodo severo e classico
» ritrovati nel 1972 a Riace, in Calabria
» erano destinati al collezionismo romano
» datazione e autori sono sconosciuti tutt’ora
» attribuito ad Agelada di Argo (460-50 a.C.)
» spalle ancora in asse, inclinazione è accennata, lieve
» trattazione della capigliatura in modo decorativo
» espressione ideale, impassibile
» espressione sinistra sottolineata dai denti in argento 
   e dalle labbra cesellate in bronzo rosso
» come Mirone lavora sul movimento, Agelada lavora
   sull’espressività del volto, sviluppata dopo molto
-    bronzo B (rappresenta Anfiarao)
» appartiene per le sue caratteristiche al mondo classico
» realizzato da Alcamene di Lemno (440-30 a.C.)
» spalle retrocedono, linea alba è molto + curva
» bacino è più inclinato, la muscolatura meno robusta
» equilibrare i pesi senza aggiungere massa
» la capigliatura non più decorativa ma realistica
» espressività marcata, con specifici lineamenti
» occhi sgranati: tratto dell’eroe-indovino
» sono usati materiali diversi, pasta vitrea per gli occhi






DORIFORO - periodo classico

DORIFORO
ANALISI

-    in greco “portatore di lancia” (anni centrali del V sec a.C.)
-    è stato ricostruito dagli studiosi di Monaco
» è una copia romana come indicano il supporto e il busto
   ampio e massiccio (attenzione è sulla robustezza)
-    caratteristiche della statua » atleta/eroe (forse Achille)
» posizione stante, peso sulla gamba destra
» gamba sinistra è scartata all’indietro
» braccio destro è libero e scende lungo il fianco
» il braccio sinistro avrebbe portato la lancia
» costruzione chiastica: tutti i movimenti si rispondono tra
   di loro (braccia, gambe; riposo, tensione)
» c’è un equilibrio matematico e naturale tra tutti i membri
» capo è lievemente reclinato verso destra
» figura è costruita su un asse di simmetria per addizione
» il volto è costruito come un solido geometrico
» capigliatura cesellata in ciocche aguzze
-    la figura è costruita secondo la proporzione aurea
» altezza complessiva è otto volte l’altezza della testa
» tutte le sue parti costituiscono un insieme armonico
   studiato matematicamente e geometricamente
» c’è una precisa rispondenza delle forze nell’insieme,
   nelle singole parti e nelle masse (rapporto ritmico)
» è espressione massima della naturalezza dell’arte
   greca perché si raggiunge l’imitazione della natura fino
   alla perfezione (scopo fin dalle origini dell’arte greca)
» natura » ordine » simmetria » legge
-    stabilità ed equilibrio sono caratteristiche fisiche e morali

PERIODO CLASSICO - storia dell'arte


PERIODO CLASSICO

-          Datazione » dalla vittoria di Salamina (480 a.C.) alla morte di Alessandro Magno (323 a.C.)
» I fase » fino alla guerra del Peloponneso : Atene è fulcro della Grecia classica
» II fase » dalla fine del V secolo si apre l’età tardo-classica
              » crisi del sistema della polis e creazione dell’impero di Carlo Magno
» momento di più completa realizzazione formale
-          Storia » dopo la vittoria sui Persiani le città greche si alleano nella lega Delio-Attica
» pur alleate, Atene detiene l’egemonia e il primato riconosciuto dagli altri alleati
» in Atene è al potere la fazione democratica guidata da Pericle, stratega che con le sue riforme
   conduce il dèmos (popolo) al ruolo di protagonista della società » politica di espansione
» guerra del Peloponneso (431-404 a.C.) conclude l’egemonia ateniese, inizia quella spartana
-          Caratteristiche » armonia tra physis e nomos (natura e norma), la prima imitata ma senza difetti
» lo stile delle statue e delle architetture assume valore morale e funzione didascalica
» bello = risultato dell’equilibrio tra pregi formali e valore morale
» oltre alla definizione anatomica dei particolari (stile severo) si ricerca un’unità
   organica d’insieme » dettagli assumono significato solo se letti nel complesso
» corpi concepiti come scheletri, reggono la muscolatura, soggetti alle forze naturali
-          Mirone » fra i maestri più celebrati, nato in Beozia, produzione principalmente di bronzi
» autore del Discobolo
-          Policleto » nato ad Argo intorno al 490 a.C. realizzò opere in bronzo, ora note come copie in marmo
» giunge ad Atene già famoso tra il 440-430 ed entra in contatto con Fidia

SOCRATE DI LISIPPO - ellenismo

RITRATTO DI SOCRATE

ANALISI

-    Scultura di Lisippo, copia in marmo, romana
-    Dal modello di filosofo vengono poi modellati 
   gli altri (Socrate filosofo per eccellenza)
» interesse ad un singolo per eccellenza che 
  riassumi una categoria di individui 
-    Caratteristiche del filosofo
» fronte ampia, corrugata come per pensare
» attenzione allo sguardo che è concentrato
» per le statue era soluta una tunica ampia, si 
   trova in mano ai filosofi rotoli di carta
» barba e capelli incolti: l’importante non è l’aspetto ma lo sguardo; era così anche il
   modello di vita degli stessi filosofi, che
   tendono a prendersi cura non del sensibile e 
   dell’apparenza, ma del soprasensibile 

BUSTO DI ALESSANDRO MAGNO - ellenismo - Lisippo

            ALESSANDRO MAGNO           
ANALISI

-      la storia dei ritratti inizia con quest’opera di Lisippo
» fin’ora mai un uomo era stato degno di essere ritratto
» ora l’interesse per il singolo cresce (fino ai romani)
» si inizia a riprodurre le fattezze di individui importanti
» sostituisce il culto delle virtù, l’idealizzazione umana
-      si ricercano elementi che risaltano le virtù di Alessandro
» tipico ciuffo (anastolè) che si attribuirà da qui innanzi a
   tutti i condottieri (anche nei ritratti di Napoleone)
» occhi ieratici con le pupille rivolte verso l’alto: segno 
   che il suo potere deriva dalla divinità, che lo ha scelto
» profonda e studiata ombra intorno agli occhi per 
   conferire un’aria ancora più mistica allo sguardo
   orientato verso un orizzonte impalpabile
» sguardo suggerisce un dialogo con la realtà ultraterrena

NIKE DI SAMOTRACIA - ellenismo

NICHE DI SAMOTRACIA

ANALISI

-      inizio del II secolo a.C, in marmo (290 cm)
-      II filone ellenistico: scenografico
» era appesa alla gomena di una nave che faceva parte
   di un complesso di una fontana che simulava 
   la flotta durante i giochi d’acqua
» evoluzione della città che mantiene la sua 
  struttura ortogonale, ma è modificata 
  nell’impatto visivo
» piazze,fontane, mausolei, tutti scenografici
-      Caratteristiche
» richiama all'epoca classica nella posa
» corpo mostra un vigore poderoso
» il vestito è completamente aderente sulla 
   parte frontale del corpo, come se davvero 
   spinto all’indietro dal vento della tempesta 
» virtuosismo tecnico: trattamento materiali
» il panneggio è increspato » enfasi maggiore
» grande effetto di chiaroscuro » effetti 
   illusionistici
» instabilità della figura: vento che si oppone
» la stessa struttura ha un movimento 
   intrinseco: le gambe che avanzano e il 
   panneggio a spirale
» può essere vista da ogni posizione 

VECCHIA UBRIACA - ellenismo

VECCHIA UBRIACA
ANALISI

-          Realismo (carattere del chiaroscuro)
» scavo delle ossa, eccessivamente spigolose
» pelle cadente, floscia, rughe sul volto e collo
» posizione instabile con il collo rovesciato
   all’indietro proprio come gli ubriachi
» stessa postura di una tragedia teatrale
» espressione assente, implorante, sfigurata
» è inebetita, non è una donna
» spostamento del punto di vista frontale
» la statua non guarda più dall’alto al basso
-          Satirica
» ironia mordace che sottolinea il difetto
» l’arte inizia a cogliere gli umili e gli ultimi per
   sottolineare come l’uomo si imbruttisce da sé
» è una critica al modo di vivere, non un 
   moto di commiserazione » assume un 
   carattere di avvertimento per lo spettatore
» abbraccia in modo possessivo l’oggetto, da 
   cui ne dipende anche strutturalmente: solo la 
   giara bilancia il peso della testa che ricade 
   all’indietro
» l’uomo si riconosce nella raffigurazione:    
   insegnamento di come condurre la vita
-          Novità
» levigazione accurata delle superfici danno 
   un’idea di trasparenza delle vesti
» maggior maestria nel trattamento dei materiali
» dato anatomico scheletrico, pose nuove e 
   ardite per l’equilibrio della statua: 
   virtuosismo tecnico
» alla statua associato un giudizio e un carattere


GALATA SUICIDA - ellenismo


MORTE DI GALATA E SUA MOGLIE
ANALISI


-    Movimento
» corpo della moglie è tutto torto su se stessa
» il peso del suo corpo è abbandonato come un corpo
   morto vero » studio approfondito e osservazione
» corpi incarnati in un movimento rotatorio
» spinge a girarci intorno, considerare lo spazio circostante
» l’immagine non è frontale (una delle prime volte)
» nuovo rapporto con la natura e con l’osservatore
» la figura è racchiusa in uno spazio definito e instabile
» le gambe di Galata sono le più aperte trovate in una
   statua fino ad ora (rottura dei piani anche di profilo)
» c’è espressività e scenografia
-    Databile tra il 230-220 a.C, del III sec a.C.
-    Non si guarda più all’aspetto perfetto della realtà
» la testa è troppo piccola, non si segue più un canone
-    Non si raffigura più un modello da seguire (omicidio era condannato) ma qualcosa in cui immedesimarsi
-    Copia in marmo di una statua in bronzo di età ellenistica
» rinvenuta nella casa dei Ludovisi (famiglia romana)
» sono Galati, riconosciuti dalle folte capigliature
» dono al re di Pergamo Attalo in onore della sua vittoria

APOXYOMENOS - Lisippo - ellenismo


ELLENISMO

-          I fase » 323-301 a.C. affermazione di Alessandro Magno fino alla conclusione dei regni macedoni
-          II fase » 301-168 a.C. fase ellenistica per eccellenza
-          III fase » 168-31 a.C. Greci sotto il dominio romano fino alla battaglia di Azio
» gli artisti greci lavorano per committenza dei romani, che desiderano ritornare alle opere
   classiche (fase della restaurazione) » le copie hanno anche influenze stilistiche romane

APOXYOMENOS

ANALISI

-      opera di Lisippo, artista a servizio di Alessandro Magno
-      Lisippo incontra Aristotele, trasmettendogli la sua filosofia
-      Matura un nuovo ideale artistico
» dalla raffigurazione ideale dell’uomo a quella reale
» l’agire dell’uomo è determinato dalla caducità delle cose
» ciò che non è soggetto al tempo e allo spazio si 
   convertono in moralità; ora l’uomo è immerso nella sua 
   natura mortale
» attenzione al dato scenografico e espressivo(chiaroscuro)
» l’attenzione non è più rivolta alla regola naturale né
   all’esaltazione del gesto eroico o della percezione perfetta
» maggior realismo, la figura si apre a ciò che lo circonda
» attenzione all’uomo anche negli aspetti peggiori
» prima volta che non si esprimono valori assoluti
-      Caratteristiche della statua
» rappresenta un atleta colto nell’intima azione di detergersi
   dal sudore dopo aver compiuto lo sforzo fisico
» dal greco: “colui che si deterge”; lo strumento è lo strigile
» per la prima volta viene raffigurata un’azione
   quotidiana, banale, privata (spunto elaborato da Fidia)
» il volto rimane idealizzato: Lisippo nella sua prima fase
   artistica si basa ancora sul modello classico
» non c’è baricentro, non c’è proporzione aurea (slanciato e 
   asciutto più di come dovrebbe essere, ancora bello)
» nella realtà non tutti gli uomini hanno perfette proporzioni
» c’è uno scarto sempre più ampio della gamba
» lieve movimento a spirale (attenzione al movimento)
» da qui inizia lo studio del movimento che si evolverà per
   avere anche un effetto scenografico
» prima volta che si rompono i piani (braccia)


















domenica 21 aprile 2013

OPERE DI CICERONE - latino


OPERE DI CICERONE
ORATIONES
-          Sono i discorsi forensi che segnano le tappe della sua carriera politica
  1. Pro Quinctio » scritta nell’ 81 a.C. è la sua prima orazione
  2. Pro Roscio Amerino » personaggio ingiustamente accusato di parricidio da un potente amico di Silla
                                         » è l’unico che accetta di difenderlo pur non attaccando direttamente il dittatore
  » Cicerone vince e Quinto Roscio Amerino viene assolto
-          Si reca in Grecia e in Asia per completare gli studi di retorica e di filosofia
-          Al suo ritorno nel 76 a.C. inizia la sua carriera politica diventando questore in Sicilia
  1. Actio prima in Verrem » i siciliani, fedeli a lui, chiedono di essere difesi contro Verre
                                            » era accusato di concussione e malgoverno
                                            » fugge, sicuro di essere condannato,
  1. Actio secunda in Verrem » la scrive a processo ormai sospeso analizzando tutti i suoi crimini
                                                » processo viene concluso in contumacia con la lis aestimatio, terza fase
                                                  del processo che consiste nell’esatta determinazione della pena
-          Dal 69 al 63 a.C. percorre tutte le tappe del cursus honorum
-          Nel 66 a.C. si schiera a favore di Pompeo
  1. De imperio Cnei Pompei » (chiamata anche De lege Manilia) scritta affinché fosse affidato a
                                                  Pompeo un comando con pieni poteri contro Mitridate
-          Nel 63 a.C. viene eletto console con l’appoggio dell’aristocrazia senatoria
  1. Orationes In Catilinam » sono quattro in tutto, la 1° fu pronunciata con Catilina presente in senato
                                            » le altre tre in sua assenza; nella 2° e 3° chiarisce il proprio operato
 » nella quarta giustifica in senato l’opportunità della condanna a morte da lui
    sancita ai congiurato rimasti a Roma
-          Inizia il lento declino di Cicerone come uomo politico, pur avendo avuto successo con Catilina
-          Nel 57 a.C. ritorna dal suo esilio, fino al 48 a.C. (battaglia di Farsalo) scrive alcune orazioni con il tentativo di raggiungere la pace sociale tra gli ottimati (concordia ordinum)
» conciliazione tra nobilitas sostenuta da Pompeo e i populares sostenuti dal democratico Cesare
  1. De provinciis consularibus
  2. Pro Sextio
  3. Pro Caelio
  4. Pro Milone » capolavoro di Cicerone oratore
                          » tentativo di difendere Tito Annio Milone (ricco e influente padrone di gladiatori, con
                             ottimati) dall’accusa di omicidio di Clodio (tribuno della plebe, campione dei popolari)
-          Dopo la sconfitta di Pompeo, Cicerone cerca di avvicinarsi a Cesare, arbitro della situazione
-          Scrive quindi le orazioni cesariane, pronunciate di fronte a Cesare stesso
  1. Pro Marcello
  2. Pro Ligario
  3. Pro Lege Deiotario
-          Esce dalla vita politica e si dedica agli studi, soprattutto di filosofia
-          Con la morte di Cesare (44 a.C.) si schiera contro Antonio, cancellatore delle libertà repubblicane
  1. Filippiche » 14 durissime orazioni contro Antonio, che costano la vita a Cicerone
                        » il nome riprendono le orazioni del greco Demostene contro Filippo di Macedonia, re
                           che pose fine all’autonomia e libertà delle polis greche » accostamento temporale

OPERE RETORICHE
-          L’attività oratoria si accosta ad una riflessione su principi teorici dell’arte del dire, eredità dei greci
-          La retorica non si esaurisce in una tecnica ma nell’unione che si stabilisce nella pratica tra qualità naturali, cultura ampia e un carattere morale elevato
      » riprende il concetto di Catone il Censore: l’oratore deve essere un vir bonus dicendi peritus
» riunisce la retorica e la filosofia, com’era prima di Platone: l’oratore non può ignorare la filosofia
» il filosofo non può rifiutarsi di partecipare alla vita politica né viceversa
-          Teoria e prassi si congiungono in una continua sperimentazione stilistica e tecnica
  1. De inventione » prima parte di un’enciclopedia retorica
  2. De oratore » scritta nel 55 a.C. composto da tre libri
 » opera organizzata in forma di dialogo platonico
 » vari interlocutori espongono la propria concezione sulla natura dell’oratoria e sulle
    qualità dell’oratore ideale, sulle parti dell’orazione, sui gesti e la voce, i portamenti
 » qui è racchiuso l’ideale perfetto dell’oratore secondo Cicerone
  1. Brutus » scritto nel 46 a.C. dialogo in cui si rivolge all’amico Giunio Bruto, in cui traccia la storia
                     dell’eloquenza dalle origini greche fino alla sua contemporaneità
 » tesi: retorica latina è un perfezionamento di quella greca
 » polemica contro gli atticisti, ma al di là degli stili la condizione imprescindibile di una
    buona eloquenza è che sia in grado di persuadere e di interessare
 » la bontà del discorso dipende anche dal pathos e dalla capacità di convincimento
  1. Orator » composizione in forma di trattato in cui si definiscono i compiti del perfetto oratore
 » probare = convincere; dilectare = dilettare; flectere = commuovere
 » oratore deve padroneggiare tutti gli stili e usarli a seconda della convenienza e scopo
 » affronta il problema della musicalità del ritmo della prosa
  1. Partitiones oratoriae » scritta nel 54 a.C. sulle parti dell’orazione
                                        » compendio della retorica che scrive per il figlio Marco
  1. De optimo genere oratorum » del 46 a.C. sostiene che il miglior oratore non è Lisia ma Demostene
  2. Topica » del 44 a.C. in cui analizza i “luoghi comuni” di cui un oratore può valersi nei suoi discorsi

LE EPISTOLE
-          Ci è pervenuta solo una parte delle lettere scritte da Cicerone (tuttavia sono 37 libri)
» Cicerone riversa tutto se stesso: speranze, delusioni, valutazioni politiche con stile vario
-          16 libri sono indirizzato all’amico Attico
-          16 libri dedicati ai familiari e agli amici più stretti
-          3 libri al fratello Quinto
-          2 libri a Marco Bruto