Pagine

giovedì 29 dicembre 2016

THE WORD FOR WORLD IS FOREST (Il termine per mondo è foresta) - Ursula K. Le Guin


Ursula K. Le Guin
  • Scrittrice americana
  • È figlia di un antropologo famoso: Alfred Kroeber
  • Introduce nella fantascienza l'antropologia dei popoli alieni le permette di creare modelli narrativi affascinanti come questo romanzo del 1972
  • Non è solo scrittrice di fantascienza ma anche di letteratura fantastica → tende a collegare fantasceinza e fantastico: non si preoccupa più di creare generi chiusi in se stessi questo fa parte della nostra contemporaneità dove I generi tendono a mischiarsi: guerra tra comunità umane sopravvissute, amore… (come Tarantino che mescola I generi western, gotico, fantastico)
  • Si è occupata anche di letteratura giovanile: children literature
  • È anche teorica, una studiosa della fantascienza raccolta di saggi The language of The night = linguaggio della fantascienza, cioè un linguaggio di tipo alternativo → la notte è momento dei sogni, incubi, visioni
    • Letteratura del novel, del realismo, è permeata dal linguaggio della notte che è linguaggio onirico
    • Tutte le forme alternative che vengono chiamate romance soprattutto nella letteratura americana → ma romance significa molte cose! Ne abbiamo parlato anche per Beloved, che non è assolutamente fantascienza, ma c'è il discorso dei fantasmi
  • Le Guin ha rivalutato la figura del personaggio nella fantascienza
    • Tra cui ne ha messo anche uno che interessa: Mr Tagomi → cita personaggi per dimostrare che anche la fantascienza è capace di creare personaggi complessi, ricchi di una loro identità
    • Non è vero che la fantascienza usa solo degli schemi, dei persoanggi stereotipati
  • Provocatoriamente cita anche Virginia Woolf
    • Virginia Woolf aveva creato personaggio di Miss. Brown: nella finzione di Woolf è una signora non giovane che incontra su un vagone della metro londinese → non sa chi è, la guarda
    • Un altro personaggio che conosce è insieme a loro e i due si mettono a parlare del più e del meno dopo di che Miss Brown se ne va via → chi è? Dove va? Che lavoro fa? Tutto questo rimane sconosciuto
    • Woolf sostiene che il romanziere novecentesco ha solo una conoscenza di sfuggita dei suoi personaggi, non può pretendere di raccontare vita, morte e miracoli (come avveniva per I narratori onniscienti dell'Ottocento) deve cercare di coglierne l'essenza attraverso una conoscenza che è quella che la stessa Woolf acquisisce di Miss Brown
    • Le Guin si ricollega a queste teorie di Virginia anche la fantascienza e il fantastico crea personaggi del genere, sfuggenti ma anche ricchi di una loro identità
  • Romanzo Orlando di Woolf Le Guin si ricollega anche a questo romanzo
    • Romanzo fantasy in cui immagina che il protagonista che ha una specie di vita immortale perché nasce seconda metà '500 ai tempi di Shakespeare e poi vive ancora nel '900
    • Ad un certo tempo si trasforma da uomo in donna: c'è cambiamento di gender, con tutto quello che implica anche a livello culturale: perde diritto alle sue proprietà
    • È un discorso anche molto rivoluzionario sul fatto che il gender non è qualcosa di fisso ma può modificarsi, ed è soprattutto un concetto culturale più ancora che di tipo biologico
    • Su questa impostazione di relatività del gender alla fine degli anni '20, lo riprende in The left hand of darkness
  • The left hand of darkness (1969)
    • Le Guin immagina che su un pianeta di nuovo sconosciuto ma dove c'è stata una intrusione umana e sono stati fatti esperienti, e gli esseri umani sono cambiati profondamente
    • Immagina che sia in vigore un sistema biologico che in cicli regolari trasforma gli uomini in donne e le donne in uomini
    • Una sorta di esploratore arriva in questo mondo e rimane sconvolto, non capisce se si trova davanti ad un uomo o una donna
    • È un pianeta freddo: si chiama Winter lo porta a capire fino in fondo che queste creature che hanno due gender, che sono bisessuali anche se non nello stesso momento, sono in realtà ricchi di umanità → anzi verrà emotivamente coinvolto da un altro personaggio, ci sarà anche un rapporto d'amore


  • Gioca su affinità in inglese tra word e world in italiano non si può rendere
    • Un mondo che si identifica con la foresta, "foresta" vuol dire "mondo"
    • A questo romanzo si è ispirato James Cameron per Avatar: meccanismo centrale di un mondo profondamente legato alla natura, i terrestri arrivano su questo mondo per sfruttarlo
    • Narrativa di tipo ecologico, ecocritico: riflessione sul rapporto uomo-natura ecocriticism
    • Anche a livello cinematografico si è sviluppata con la fine del mondo
      • Grande catastrofe per riscaldamento della terra, motivi legati ai guasti relativi alla civiltà industriale nell'ecosfera
      • Catastrofe di elemento naturale: arrivo di asteroide, forza esterna, il sole che esplode
  • Il tema diventa fantascientifico:
  • Questo è un ciclo fantastico che ha al centro la figura di un giovane mago
  • Mondo e civiltà
    • È un ecosistema ricchissimo fatto di grandi isole ma totalmente occupate dalle foreste
    • All'interno della foresta una civiltà che gli stessi abitanti chiamano Athsan
    • Così questa civiltà ha avuto uno sviluppo evolutivo diverso da quello terrestre per cui esistono esseri umani che si sono evoluti in modi diversi: sono sempre esseri umani, ma in un mondo che è tutto una grande foresta ecco che sono alti circa 1m, sono ricoperti di una peluria verde (per questo I terrestri li chiamano "scimmie verdi")
    • Ha una civiltà sviluppata ma non di tipo tecnologico: ecco l'antropologia fantastica, che ha una sua coerenza che Le Guin cerca di rendere credibile
    • Notate il percorso di costruzione della fantascienza: si serve del processo dello straniamento cognitivo il lettore sa benissimo che tutto quello che viene descritto non esiste veramente, ma introduce delle conoscenze che possono rivelarci delle cose sul nostro mondo
    • la civiltà nativa vive in stretta simbiosi col mondo delle foreste: la sua cultura e civiltà sono espressione delle foreste, tanto che il termine foresta per loro significa mondo è abile la Le Guin a creare meccanismi narrativi
    • Le Guin ha in mente un altro popolo selvaggio della Terra: gli aborigeni australiani
      • La colonizzazione bianca come al solito li vede tutti uguali ma hanno lingue e civiltà diverse
      • In loro c'è idea del tempo del sogno: dream time non è sognare cose che non hanno rispondenza nella realtà concreta ma è sognare la realtà che si realizza proprio attraverso il sogno
      • Crea questo mondo alieno servendosi di elementi presi anche dagli studi antropologici sulle popolazioni native della terra
  • I terrestri arrivano perchè non c'è più legname la Terra è stata distrutta dai suoi stessi abitanti
    • I cognomi implicano vari paesi: un indiano, un francese, un islamico
Il terrestre più importante si chiama Davidson ed è americano (nato a Cleveland, nell'Ohio): si guarda soprattutto all'America che viene presa di mira in questo romanzo → è il maggiore protagonista umano
  • Il legno è diventato più pregiato dell'oro → i colonizzatori terrestri/americani sono arrivati sul pianeta alieno per trasformare le foreste in legname da portare sulla Terra
  • Il romanzo racconta dello stabilirsi della colonizzazione terrestre dell'opera di distruzione della natura ma anche della ribellione dei nativi
    • I nativi costituiscono una specie di mondo utopico: sono assolutamente pacifici (non sono come Caliban)
    • È proprio una ricostruzione utopica del mondo-foresta se vediamo modelli storici della colonizzazione è vero che colonizzazione porta violenza ma i popoli nativi la guerra la conoscevano già (Le Guin lo sa: è figlia di un antropologo) si può dire che I colonizzatori nella storia del mondo hanno portato una nuova tecnologia di guerra ma non si può dire che le varie tribù non combattessero ferocemente tra di loro è falso
    • È questo che in un primo tempo rende l'opera di colonizzazione così semplice: nessuno si ribella, al massimo fuggono nelle foreste, quelli presi vengono schiavizzati
    • Le native sono violentate: anche storicamente il disprezzo verso I nativi non ha mai impedito che le donne native fossero violentate
    • Tra i nativi nasce un capo: Selver → i nativi cambiano e cominciano a combattere
    • Sconfiggono i colonizzatori bianchi ma questo ha una conseguenza tragica: i nativi riconquistano il loro territorio ma attraverso la violenza: allora anche loro sono diventati violenti; questo è il nodo la questione irrisolta con cui il romanzo si chiude
    • Hanno ripreso la loro terra ma ad un prezzo altissimo: hanno rinunciato all'utopia, hanno cominciato anche a uccidersi tra di loro (cosa che fino all'arrivo dei colonizzatori per loro sarebbe stata inconcepibile)
    • I nativi rischiano di diventare come i terrestri, cioè di usare anche loro la violenza e la sopraffazione → su questo interrogativo si chiude romanzo di Le Guin
    • Forse riusciranno ad esorcizzare la violenza, forse dovranno convivere con la violenza dei terrestri, diventando anche loro un po' terrestri
  • Lyubov
    • Fra i terrestri non c'è solo Davidson, c'è anche un personaggio con un nome vagamente russo che dovrebbe rappresentare il meglio dell'umanità
    • I terrestri sono ambigui: sono sia Davidson (violenza, disprezzo razzista) ma sono anche Lyubov
    • È colui che rende meno dura la trasformazione dei nativi in terrestri
    • Tenta un contatto con i nativi: è quel terrestre che fa esperienza di un contatto diretto col mondo dei nativi
    • Il suo problema è che non riesce a capire fino in fondo quello che sta succedendo: nei suoi studi antropologici ha concluso che questa civiltà è incapace di qualsiasi cambiamento, incapace di difendersi sbaglia perchè cambieranno
    • il suo pdv ci permette di entrare a contatto con il mondo dei nativi costruito con abilità e anche ironia: sono le donne che si occupano degli aspetti concreti e di governare le loro piccole comunità sperdute nella foresta; gli uomini sono i sognatori: hanno idea di quello che sta avvenendo con i loro suoi, sono i sognatori rovescia idea che gli uomini sono quelli che governano mentre che le donne hanno fantasia più sviluppata → donne più pratiche, Le Guin gioca con gli stereotipi terrestri rovesciandoli
    • Capisce che gli Atshiani basano la loro civiltà su una serie di "visioni" chiamate dreams senso sviluppato del sogno e della visione attraverso cui riescono ad agire a livello concreto
  • Due sistemi di valori linguistici
    • Linguaggio parlato dai nativi chiamano il loro mondo Atshe
      • Anche i nativi hanno un linguaggio adatato i colonizzatori li chiamano
        • Giants
        • Yumen storpiatura : I nativi si considerano umani ma hanno dubbi che I colonizzatori siano umani anche loro (tutto avviene in inglese, ma è una convenzione)
        • Shahab  
    • Linguaggio parlato dai colonizzatori terrestri
      • chiamano il mondo New Tahiti: riferimento alle isole polinesiane; Centraville è cittadina dei colonizzatori, I nativi non  hanno città
      • Chiamano I nativi creeches
  • Selver
    • Qui Le Guin si è ispirata al latino silva: "abitante delle selve"
    • Selver è un shahab: (termine inventato),"traduttore" → è mediatore tra civiltà nativa e terrestre
    • Il problema è che Selver facendo da traduttore assimila dei valori che sono della Terra, in parte diventa anche lui alieno e tra i valori della Terra che assimila c'è anche l'ideologia della guerra e della violenza → diventa violento per difendere il suo popolo ma questo lo trasforma anche in una specie di terrestre
    • Attraverso lui passano le contraddizioni tra popoli molto diversi qui c'è discorso antropologico molte cose le possiamo riportare a studi antropologici quando due popoli molto diversi entrano a contatto, quando si crea la cosiddetta contact zone c'è chi è più forte e chi più debole la zona di contatto implica una trasfromazione per entrambe: nascono nuove forme di rapporto linguistico, sociale, sessuale, si crea un nuovo mondo dove alcuni elementi prevalgono sugli altri quello che ha imparato Selver è a usare la violenza e lo insegna al suo popolo: uno degli elementi più problematici
    • Il padre di Le Guin ha inventato la popolazione Opi: popolazione nativa dell'America che vivevano in California eredita questi interessi dalla famiglia e lo porta nei suoi romanzi
  • Non si trova una complessità psicologica dei personaggi Davidson non cambia, è il villain, è il modello del terrestre americano cattivo
    • Davidson è un personaggio orribile: è il villain shakespeariano che Le Guin risuscita in lui
    • Considera un luogo selvaggio il pianeta verde
    • Ritiene che la sua missione sia quella di trasformare una foresta che non hanno significato in sè in prezioso legname per la Terra è convinto di trasformare tutto quello che ha tra le mani in civiltà
    • È un militare: atteggiamento critico di tutta una linea americana contro l'ideologia della guerra che si sviluppa in opposizione alla guerra del Vietnam Davidson viene dal centro dell'America e rappresenta il peggio dell'America e dell'umanità
    • Con lui si apre il romanzo
    • Emerge suo disprezzo razzista
    • Il suo linguaggio è molto colloquiale ma anche pieno di disprezzo, prepotenza, termini oltraggiosi per i creeches
    • All'inizio ha anche in mente un episodio curioso: sebbene i creeches siano pacifici cosa per cui prova disprezzo, lui ha avuto un combattimento con un creeche che scopriremo era Selver → lo ha attaccato perchè Davidson ha violentato e quindi ucciso sua moglie
  • Tecnica narrativa:
    • C'è un narratore esterno, una voce autoriale (Non c'è narratore come nel The time traveler) che di volta in volta assume il pdv di un personaggio
    • Capitolo 1: il primo dei capitoli ci da il pdv del captain Davidson
    • Poi la focalizzazione si sposta meccanismo semplice: ogni capitolo ha un pdv alternato, diverso
    • Capitolo 2: antropologo Lyubov
    • Capitolo 3: Selver
      • Dal colonizzatore più malvagio, a terrestre che cerca anche sbagliando di creare un ponte, poi subentra il pdv del nativo traduttore
      • Ha capito che qualche volta la violenza è necessaria
    • Capitolo 4: Davidson
    • Capitolo 5: Lyubov poi esce di scena, diventa inutile incapace non ha possibilità di far sentire la sua voce, l'urto diventa diretto tra Davidson e Selver
    • Capitolo 6: Selver c'è un'armonia nell'alternanza
    • Capitolo 7: Davidson
    • Capitolo 8: Selver

  • Potremmo anche chiamarla "favola ecologica"
  • I nativi sono riusciti a vincere → arrivano altri terrestri che si rendono conto dei danni provocati dall'occupazione militare dei terrestri garantendo che per 5 generazioni si allontaneranno da questo pianeta, in modo che le cicatrici delle foreste disboscate vengano cancellate
  • Conclusione: positiva, ma fino a un certo punto:
    • Lo stesso Selver (il personaggio più umano) si rende conto delle contraddizioni che si sono scatenate nella guerra tra colonizzatori e nativi
    • Selver si interroga sul futuro del mondo-foresta e del suo popolo ormai si rende conto che nella cultura nativa è entrato qualcosa che chiama insanity: presentata come caratteristica tipicamente umana incarnata in Davidson così chiama la violenza che I nativi hanno applicato contro i terresti
    • Si stanno avviando verso epoca sconosciuta che dovrà fare i conti con l'insanity, la follia dei terrestri che è entrata nei propri codici culturali, quindi la violenza potrebbe anche portare a conseguenze nefaste
    • Potrebbe scatenare anche guerre intestine
    • Selver fraintende la domanda: no non stiamo più uccidendo terrestri
    • Lui voleva dire tra di voi Selver non risponde perchè evidentemente è così
    • Aveva paragonato Davidson a un dio, la divinità infernale, ma anche lui stesso è un dio che guida il suo popolo alla verità
    • Ultima battuta i terrestri hanno portato non solo violenza ma anche una nuova comprensione: hanno portato sia Davidson sia Lyubov

ALDO PALAZZESCHI - La passeggiata: analisi e commento

Aldo Palazzeschi, La passeggiata (da Poesie, 1909-1915)
Oscilla fra movimenti crepuscolari, futuristi e vociani. Prende poi distanze da interventismo spinto di Marinetti.
Palazzeschi ha attività letteraria molto lunga, prima stagione
  • in versi, cavalli bianche lanterne poemi
  • Aspetto futuristico: poesia anti soggettiva, caratteristica che lo avvicina di più al futurismo
  • Aspetto crepuscolare: messa in crisi del l'istituzione del l'io lirico, determinato con componente ironica, ludica, opposta a quella vittimista a di Corazzini.
Di volta in volta ripubblica il libro sostenendo che è una semplice ristampa ma ogni volta era intervenuto diversioni dello stesso libero diverse, difficile avere un testo definitivo.

  • Situazione enunciativa:
Doppia battuta dialogica in apertura e in chiusura in modo spiccatamente circolare, speculare.
  • Chi pronuncia queste battute? → antilirismo: potrebbero anche non essere pronunciate dal poeta
Non sappiamo distinguere e collocare l'io
  • Dialogo mimetico: siamo nella pura rappresentazione attualistica, non c'è nemmeno verbo del dire, non c'è mediazione diegetica, che invece ci consentirebbe di definire meglio posizione del poeta nel dialogo semplicemente c'è registrazione di due battute → queste quattro battute fungono da cornice
  • Situazione rappresentata:
Titolo: evoca il contesto sviluppato dalla sezione centrale
Sezione centrale: lunghissimo testo costituito come una sorta di collage di testi
  • qualcuno registra ciò che vede e legge durante questa passeggiata: insegne di negozi, esercizi commerciali, titoli di giornali, numeri civici, pubblicità, cartelli, serie di merci in alcuni casi più raffinate legate a dimensione del superfluo (come saponetta), in altri casi legate a quotidianità essenziale
  • Tutto ciò che leggiamo in questo testo è raccolto all'interno della scena rappresentata, non è stato inventato dall'autore, c'è già nel mondo nella realtà → non c'è una parola del poeta
non c'è nessun elemento narrativo, non c'è diegesi
  • Chi è il  titolare di questo collage? È l'autore implicito, il regista di questo testo
→ il collage restituisce effetto di un io, un soggetto che legge viene investito e registra mentalmente i
     messaggi, ma chi è soggetto non è chiaro, se è poeta, o uno dei due personaggi.
Riduzione di riconoscibilità dell'io lirico → il soggetto si annulla in un puro registratore di messaggi
operazione fortemente ironica nei confronti della poesia che si riduce a una sorta di collage di messaggi di
     testi antipoetici per antonomasia → è una poesia antipoetica
→ questa ironia si gioca nella commistione fra moduli poetici e moduli dell'antipoesia → guarda la metrica
  • Aspetti formali:
Allo stesso tempo sono versi e non lo sono: siamo nel contesto di un testo poetico ma allo stesso tempo questo evidentemente non sono davvero versi → esempio di riuso a fini letterali di modelli extraletterari (elenco)
Unica possibilità di poesia che rimane è nel mondo moderno, poesia fatta con le parole della realtà quotidiana.
Sintassi: ogni verso corrisponde ad un input del reale, sembrano non centrare nulla fra loro, ma rimano
Componente critica: sull'oggetto e sui rituali della poesia, sulla società rappresentata → mette in evidenza ossessioni della moderna società urbana, la caoticità, la merce, il mercato
dinamiche di montaggio e accostamento significative: occasione e offerta si accostano alle urla di fallimento,
     di liquidazione; sfoggio continuo di merce e offerte si affianca a senso di fallimento di perdita
→ Palazzeschi ha un atteggiamento irridente da boicottatore, teppista letterario.
→ critica uguale ai crepuscolari ma strategia dominante parodica: opposta da quella messa in atto da Corazzini
  • Metrica:
Testi prelevati dalla realtà leggendoli in sequenza si riattivano elementi distintivi della poesia, si trovano:
  • endecasillabi
  • settenari
  • rime ogni tanto.
Non sappiamo se davvero ha trascritto i testi o se si ha inventati.

GUITTONE D'AREZZO - Tuttor ch'eo dirò "Gioì": analisi e commento


Tuttor ch'eo dirò "Gioì"



  • Metrica:

Sonetto

Struttura molto ampia sirma

5 stanze ogni a chiusa in sé, seguite da congedo

  • Aspetti stilistico-linguistici

Artificiosità

  • Metrica
  • Espressiva: questo testo è un tour de force espressivo che corrisponde ad un gusto di scrittura artificiosa: qui diventa trionfale in questa celebrazione di questa gioia amorosa gusto stilistico retorico
  • Lessicale

la retorica molto artificiosa è qui messa a servizio del tema che vuol e trattare

ricerca di un diverso linguaggio poetico che tiene presente sempre modalità espressive che Guittone aveva

     adottato in ambito lirico vuole dare carica morale: c'è diverso modo di porsi.

Ricerca voluta della difficoltà → se volessimo adottare un'ottica "alla Cavalcanti" dovremmo dire che questa difficoltà appartiene più all'ambito retorico, certamente non in termini di sottigliezza filosofica

→ sottigliezza filosofica: il testo è connotato sia nella scrittura che nell'espressione in modo piano, ma è

     concettualmente complesso → questa sarà caratteristica del Guinizzelli. Con unito e scambio di componimenti anche diversamente interpretati per cui Guittone convinto che Guinizzelli nell aver esaltato figura della donna avrebbe adottato immagini naturalistiche di paragone analogico che non sono appropriate definendo modo di scrittura un laido errore (vergognoso)

Citato Guinizzelli perché Guittone è stato a Bologna come frate, contatto con ambiente bolognese.. Guittone si propone come caposcuola in ambito sia morale etico religioso sia da pdv poetico e ci sono dei poeti che lo riconoscono come caposcuola anche ambito fiorentino o che sono comunque vicini a Guittone come un poeta che si avvale di una retorica artificiosa che è Monteandrea di Firenze. Ruolo non accolto pacificamente. Respinto in Totò da Dante anche all'altezza della commedia perché di Guittone di parla nella commedia sia nel 24 sia 26 dove Guinizzelli parla di Guittone relegandolo ad un ruolo per cui ebbe fama usurpata.

L'elemento che più colpisce è la continua replicatio del termine "gioia" in forme diverse o identiche

gusto della figura etimologica: come gioiosa gioia (perfetta replicatio tra verso 8 e verso 12)

annominatio = accostamento di parole con suoni simili e significato diverso

presenza anaforica in larga misura a inizio verso ma in certi versi sia all'inizio prima parte verso e centro della

     stessa parola gioi

l'unico verso dove non c'è parola "gioia" è il secondo: esprime il rapporto diretto tra proprie parole e donna

Progressione calcolata porta a intensità lessicale e crea catena fonica che vuole mettere in evidenza da piano tematico ed espressivo

Forma espressiva diversa da Giacomo da Lentini: da pdv sintattico non sono strofe autonome ma c'è un legame, un collegamento sintattico fra quartine e fra terzine espansione del trionfo che travaloca la ripartitura metrica

Alto tasso di artificiosità retorica abilmente orchestrata non complessità sintattica

Stile difficile di Guittone: non vuole essere inteso direttamente lettore deve fare lavoro di interpretazione

Uso frequentissimo rima al mezzo e delle rime particolari che possono essere rime equivoche o rime etimologiche rime ricche ecc.

  • Situazione enunciativa

Poesia lirica amorosa

  • Situazione rappresentata

Esaltazione del sentimento amoroso giocato su sentimento della gioia amorosa fino a conclusione dove non è esente a qualche tendenza troppo sentenziosa, con perch'eo: modalità ragionativa.

  • Prima due quartine: sottolinea bellezza del corpo senza che vi sia determinazione

caratteristica del Guittone amoroso condannata dal Guittone frate: in linea di massima (qui solo

     accennato, ma in altri suoi componimenti è più esplicito) è più forte rispetto al consueto la carica

      erotica che trasfonde dai suoi versi

cor asnello: vuol dire "corpo" oltre che "cuore" nella lingua provenzale

  • Prima terzina: introduce il volere, pensamento, il dire il fare, ambito spirituale della donna

cor non riposa: riprende l'espressione agostiniana "il nostro cuore è inquieto finché, o Dio, non riposa in

     te" → il "cor" che riprende il linguaggio tipico teologico e amoroso non è solo di Guittone, ma qui c'è

     una vera e propria equivocatio che rimanda ad una chiave erotica

tendenza ad una ricerca concettuale oscura o enigmatica ma complicate dal pdv espressivo

conclusione ragionativa ma anche interrompe intensificazione lessicale

Cosa = creatura gioiosa

Piacere = provenzalismo ha significato di avvenenza

Avvenire = gallicismo avvenenza non futuro

Anafora che apre versi ripresa stessa parola doppia anafora

Movimento = istante, francesismo

Posa su tessuto concettuale: denuncia amore come follia e non sapienza, denuncia del fin amor come amore folle dunque da rifiutare

rovescia fondamento dell'amore cortese e condannarlo e autocorrezione rispetto a propria voce come cantore amoroso. Adesso che non sono più cantore amoroso vediamo se so far poesia visto che si dice che poesia è scrivere d'amore

Verso 10 citazione scuola poetica siciliana

Donque: valenza ragionativa che ha però qualche durezza

Soglio: nella lingua antica significato di imperfetto non di presente

Trovare: termine tecnico creazione poetica

Uomo saggio per antonomasia = poeta: riferimento probabilmente a un poeta provenzale Bernart che identifica l'essere trovatori con il cantare d'amore Se davvero il poeta dice che solo pensiero amoroso fa di lui un poeta questo è disgiunto da verità

È dissimile da colui che è il fattore di ogni valore e al contrario assomiglia al contrario cioè al diavolo

Rifiuto amore come nobilitante dell'animo: Capellano probitas morum nobiltà di costumi

Voce del poeta sarà un altra e deve dimostrare che sua voce deve valere a cantare ben altro che follia amorosa.

Seconda strofa ampia metafora della navigazione già classica. Il nocchiere è colui che guida nave

Lode vera: quella rivolta a dio.

Promente = prode

Senato = uomo assennato

Riccor = ricchezza e nobiltà d'animo

Contrapposizione tra modo di espressione poetica e tematica che appartiene all'ambito opposto della follia d'amore

I POETI CORTESI TOSCANI (o siculo-toscani)


Per la scuola abbiamo visto due testi del caposcuola.

C'è anche una tendenza nella scuola che si polarizza anche non pdv non letterariamente studiato di un rimatore i cui legami con la scuola sono stati a lungo discussi che appartiene all'ambito siciliano Cielo d'Alcamo che scrisse Rosa fresca aulentissima

ci porta in un altro ambito che sembra poesia popolaresca, parodia di certe tematiche della poesia cortese

→ rappresenta una opposta polarizzazione anche per quanto riguarda lingua e scelte lessicali che sono molto più connotati da tratti più siciliani



Nuovo momento della poesia cortese in Italia:

  • Scuola siciliana operante soprattutto nel tempo in cui è imperatore Federico II
  • Esso morì nel 1250 però la potenza aveva se non ha più lo splendore di Federico II ha ancora a propria durata con figlio di Federico che è Manfredi quindi c'è anche secondo tempo
  • Manfredi muore precocemente in una battaglia nel 1266 di Benevento che vede la sconfitta dei ghibellini, degli imperatori di Svevia quindi tutto versante di Bellino e vittoria dei guelfi con vittoria dei soldati di Carlo d'Angiò alleato con il papa
  • Non si spegne del tutto scrittura di poeti che rimangono vivi a lungo (come Protonotaro che vive fino a 1301) ma manca fulcro unitario della scuola
  • Il testimone passa per queste ragioni dall'ambito siciliano della scuola allo spazio geografico della Toscana ma anche Emilia e Bologna si è soliti usare l'etichetta di poeti siculo-toscani che hanno rapporti con i modi di scrittura dei poeti della scuola siciliana che appartengono al l'ambito toscano ricevono in eredità modi di scrittura della scuola siciliana

questa etichetta è imprecisa: definiamoli, dove la poesia è di carattere amoroso, poeti cortesi toscani

  • Comunque la poesia non rimane confinata all'ambito dell'amore ma entriamo in campo anche i riferimenti alla vita municipale
  • Rapporti dati sia dalla trasmissione dei tesi che non possiamo cogliere direttamente: abbiamo tre grandi canzonieri toscaneggiati. Trasmissione in forma scritta, ci sono stati anche tramiti diretti, scambi di persone che hanno anche dato origine a un contatto, eredità diretta. Esempio uno dei figli di Federico II re Enzo catturato nel 1249 nella battaglia di Fossalta prigioniero a Bologna. A sua volta lui è un rimatore tra i siciliani. Federico II come capo deighibellini al tempo che condusse guerra in Toscana sposto la sua corte, era una corte mobile. Quindi viene seguito da personaggi influenti nell'ambito dell'amministrazione e giurisdizione che erano gli stessi poeti.
  • Tre nomi di poeti che sono contemporanei anche se uno dei tre luogo muore prima che è Guinizzelli
    1. Bonaggiunta Orbicciani: il più anziano presumibilmente non abbiamo date certe per quanto riguarda nascita; nel 1290 doveva essere già morto
    2. Guittone d'Arezzo: abbiamo date più precise (1235-1294)
    3. Guido Guinizzelli: le sue notizie sono meno sicure; sembra essere stato un giudice bolognese (ci sono omonimi) morto 1276 la sua voce diretta come scrittore

Ancora nelle loro opere è viva eredità della scuola siciliana ma presenta anche rapporti autonomi