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giovedì 29 dicembre 2016

ALDO PALAZZESCHI - La passeggiata: analisi e commento

Aldo Palazzeschi, La passeggiata (da Poesie, 1909-1915)
Oscilla fra movimenti crepuscolari, futuristi e vociani. Prende poi distanze da interventismo spinto di Marinetti.
Palazzeschi ha attività letteraria molto lunga, prima stagione
  • in versi, cavalli bianche lanterne poemi
  • Aspetto futuristico: poesia anti soggettiva, caratteristica che lo avvicina di più al futurismo
  • Aspetto crepuscolare: messa in crisi del l'istituzione del l'io lirico, determinato con componente ironica, ludica, opposta a quella vittimista a di Corazzini.
Di volta in volta ripubblica il libro sostenendo che è una semplice ristampa ma ogni volta era intervenuto diversioni dello stesso libero diverse, difficile avere un testo definitivo.

  • Situazione enunciativa:
Doppia battuta dialogica in apertura e in chiusura in modo spiccatamente circolare, speculare.
  • Chi pronuncia queste battute? → antilirismo: potrebbero anche non essere pronunciate dal poeta
Non sappiamo distinguere e collocare l'io
  • Dialogo mimetico: siamo nella pura rappresentazione attualistica, non c'è nemmeno verbo del dire, non c'è mediazione diegetica, che invece ci consentirebbe di definire meglio posizione del poeta nel dialogo semplicemente c'è registrazione di due battute → queste quattro battute fungono da cornice
  • Situazione rappresentata:
Titolo: evoca il contesto sviluppato dalla sezione centrale
Sezione centrale: lunghissimo testo costituito come una sorta di collage di testi
  • qualcuno registra ciò che vede e legge durante questa passeggiata: insegne di negozi, esercizi commerciali, titoli di giornali, numeri civici, pubblicità, cartelli, serie di merci in alcuni casi più raffinate legate a dimensione del superfluo (come saponetta), in altri casi legate a quotidianità essenziale
  • Tutto ciò che leggiamo in questo testo è raccolto all'interno della scena rappresentata, non è stato inventato dall'autore, c'è già nel mondo nella realtà → non c'è una parola del poeta
non c'è nessun elemento narrativo, non c'è diegesi
  • Chi è il  titolare di questo collage? È l'autore implicito, il regista di questo testo
→ il collage restituisce effetto di un io, un soggetto che legge viene investito e registra mentalmente i
     messaggi, ma chi è soggetto non è chiaro, se è poeta, o uno dei due personaggi.
Riduzione di riconoscibilità dell'io lirico → il soggetto si annulla in un puro registratore di messaggi
operazione fortemente ironica nei confronti della poesia che si riduce a una sorta di collage di messaggi di
     testi antipoetici per antonomasia → è una poesia antipoetica
→ questa ironia si gioca nella commistione fra moduli poetici e moduli dell'antipoesia → guarda la metrica
  • Aspetti formali:
Allo stesso tempo sono versi e non lo sono: siamo nel contesto di un testo poetico ma allo stesso tempo questo evidentemente non sono davvero versi → esempio di riuso a fini letterali di modelli extraletterari (elenco)
Unica possibilità di poesia che rimane è nel mondo moderno, poesia fatta con le parole della realtà quotidiana.
Sintassi: ogni verso corrisponde ad un input del reale, sembrano non centrare nulla fra loro, ma rimano
Componente critica: sull'oggetto e sui rituali della poesia, sulla società rappresentata → mette in evidenza ossessioni della moderna società urbana, la caoticità, la merce, il mercato
dinamiche di montaggio e accostamento significative: occasione e offerta si accostano alle urla di fallimento,
     di liquidazione; sfoggio continuo di merce e offerte si affianca a senso di fallimento di perdita
→ Palazzeschi ha un atteggiamento irridente da boicottatore, teppista letterario.
→ critica uguale ai crepuscolari ma strategia dominante parodica: opposta da quella messa in atto da Corazzini
  • Metrica:
Testi prelevati dalla realtà leggendoli in sequenza si riattivano elementi distintivi della poesia, si trovano:
  • endecasillabi
  • settenari
  • rime ogni tanto.
Non sappiamo se davvero ha trascritto i testi o se si ha inventati.

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