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venerdì 27 aprile 2012

CAPITOLO 1 PROMESSI SPOSI - riassunto



Correva l’anno del 1628 e per le stradicciole di un paesello nei pressi di Lecco, un grande borgo che sorgeva sulla costa del lago di Como, passeggiava il curato don Abbondio recitando i soliti salmi serali. Durante il tragitto però fece un incontro inaspettato e terribile: ad aspettarlo alla voltata della strada c’erano due bravi. Questi erano dei malviventi al servizio dei più ricchi e potenti per i quali eseguivano i compiti più scomodi e i lavori sporchi in cambio di soldi. Una specie diffusa in Lombardia fin dal 1583, data della pubblicazione del primo bando contro di loro, primo di una lunga serie di documenti stipulati da illustri signorotti pieni di titoli ma incapaci di farsi rispettare.
Constatando che non poteva fuggire dall’incontro, fu costretto ad affrontarli scosso dalla preoccupazione di capire a quale personaggio importante poteva aver recato offesa. Questi era il ricco don Rodrigo, contrario al prossimo matrimonio tra Renzo Tramaglino e Lucia Mondella, unione che il curato non doveva celebrare se teneva alla vita. Don Abbondio si sottomise subito alla minaccia dei malviventi, essendo un uomo codardo e disposto a tutto pur di sfuggire dai guai, soprattutto quelli derivanti da chi era più forte di lui, quali don Rodrigo. Scosso e turbato, tornò a casa, tra mille pensieri, dove lo accolse Perpetua, serva affezionata e fedele, la cui grande curiosità spinse don Abbondio a sfogare le tensioni della giornata e la preoccupazione del futuro incontro con lo sposo sicuramente furioso e desideroso di spiegazioni, nel momento in cui il curato gli avrebbe annunciato la disdetta del matrimonio, convinto di risolvere da sé la situazione nonostante il ragionevole ma troppo coraggioso consiglio di Perpetua di rivolgersi all’autorità del vescovo; così dopo aver fatto giurare il silenzio alla serva pettegola, cercò rifugio dai problemi nel sonno.

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