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domenica 30 dicembre 2012

J.F.KENNEDY


J. F. KENNEDY
CRONOLOGIA
1945: (aprile) fine della II Guerra Mondiale: la Germania viene sconfitta. Nelle conferenze di Yalta e Postdam Usa Urss e GB decidono l’assetto postbellico: la Germania viene divisa. Successivamente si deciderà di dividere Berlino in quattro zone di occupazione (Berlino era all’interno della parte della Germania sotto l’influenza sovietica.
1946: 5 marzo Churchill parla di Cortina di Ferro: l’alleanza tra Occidente e Urss non esiste più. Nell’estate e nell’autunno del 1946 i Russi cercano di imporre i propri interessi in Iran e nella zona dei Dardanelli. Il presidente Truman reagisce inviando la sesta flotta americana: ad ogni azione russa gli Stati Uniti risponderanno se necessario anche con la forza (Containement).
1947: viene varato il piano Marshall
1948: i Russi bloccano tutti gli ingressi alla parte occidentale della città di Berlino. Gli americani reagiscono un grande ponte aereo per rifornire Berlino Ovest.   
1949: NATO
1956: I russi compiono un in Ungheria dopo i primi tentativi di protesta
1961: Ad Agosto viene costruito il muro di Berlino per separare la parte Ovest dalla parte Est. Il governo della Germania est voleva impedire ai suoi cittadini di fuggire a Berlino ovest dove c’era libertà e condizioni migliori di vita.
1962: Crisi dei missili a Cuba
1963: Kennedy pronuncia il discorso “Ich Bien ein Berliner”
1963: 22 novembre assassinio di Kennedy
1964-1975: guerra del Vietnam
1978: 16 ottobre viene eletto Papa Giovanni Paolo II
1979: Giugno viaggio di Giovanni Paolo II in Polonia
1980: viene eletto presidente degli USA l’ex attore di Hollywood Ronald Reagan. In Polonia nasce il sindacato di ispirazione cattolica Solidarnosc
1985: viene eletto Segretario Generale del Partito Comunista Russo Michail Gorbačëv
1987: Reagan tiene il discorso a Berlino
1989: novembre caduta del muro di Berlino
CONTESTUALIZZAZIONE STORICA
Alla fine della II Guerra Mondiale nel 1945 a Yalta e Postdam le due grandi potenze mondiali, Stati Uniti d’America e Unione Sovietica, decidono di dividersi le sfere di influenza sui Paesi europei sconfitti nel conflitto. Così l’Europa viene divisa in due da quella che Churchill definì cortina di Ferro, simbolo di questa divisione era la città di Berlino (si trovava all’interno della parte della Germania assegnata alla Russia e fu divisa in due, Berlino Ovest e Berlino est), storica capitale tedesca: a ovest gli americani, portatori dell’ideale di LIBERTÀ e di DEMOCRAZIA; a est i russi, formati nell’ideologia comunista secondo la quale un’organizzazione politica e istituzionale può dare la felicità. Scopo di questa spartizione fu inoltre la divisione della Germania, anche perché unita sarebbe stata comunque troppo pericolosa; la parte occidentale della Germania diventa quindi Repubblica Federale Tedesca, sostanzialmente sotto il controllo di americani, francesi e inglesi, la parte orientale diventa Repubblica Democratica Tedesca, sotto il pieno controllo del blocco sovietico. Nel 1948 il governo sovietico bloccò tutti gli accessi alla parte Occidentale di Berlino “causa lavori” sperando così che gli americani rinunciassero al suo controllo. Gli americani non cedettero e avviarono un ponte aereo per portare rifornimenti in città e dopo un anno l’URSS è costretta a arrendersi, sbloccando perciò una parte della città.
Le condizioni di vita a Berlino est, come in tutto il blocco sovietico non erano certo favorevoli, mancava la libertà e si viveva sotto un regime di terrore poliziesco, per questo motivo molti volevano fuggire in massa. La città di Berlino, geograficamente posta entro i confini della Germania Est, venne a sua volta divisa tra le due potenze mondiali, con la costruzione del Muro di Berlino, eretto dai sovietici nell’agosto del 1961.
È possibile capire la vicenda di Berlino solo inquadrandola in quella più complessa della guerra fredda. Già nel 1946 dal blocco sovietico iniziarono a premere sugli Stati confinanti e gli americani decisero di avviare un CONTENIMENTO, rispondendo con la forza alle loro azioni. Scoppia così la GUERRA FREDDA, con fulcro a Berlino, la quale però non venne mai combattuta militarmente: entrambi i protagonisti dello scenario, infatti, erano in possesso di un’arma potentissima, la bomba atomica. Se uno dei due avesse attaccato, l’altro avrebbe risposto e si sarebbero distrutti a vicenda; provocando il cosiddetto MAD (mutual assured destruction); si può dire che americani e russi non entrarono mai in guerra forse proprio a causa di 27000 testate nucleari.
Nel frattempo gli USA decidono di ricostruire gli stati europei sotto la loro influenza e nel 1949 nasce la NATO, un’alleanza militare legata da un accordo per il quale se uno Stato membro fosse stato attaccato tutti gli altri sarebbero intervenuti militarmente in sua difesa. I russi invece firmano il patto di Varsavia con i paesi dell’est Europa (omologa della Nato).
Tra l’8 e il 21 ottobre del 1962 si sfiora la guerra a causa della scoperta della presenza di missili a Cuba pronti ad attaccare l’America: la situazione venne risolta diplomaticamente.
Nel 1963 il nuovo presidente americano J. F. KENNEDY tiene a Berlino il famoso discorso ICH BIEN EIN BERLINER (io sono un berlinese), nel quale tocca importanti questioni a difesa della libertà di Berlino.
Nel novembre 1963 Kennedy venne assassinato a Dallas e la sua tragica scomparsa è tuttora avvolta nel mistero.
CONTESTO DEL DISCORSO
Kennedy nel 1963 visita l’Europa e si sofferma su Berlino Ovest. Qui, dopo aver visto da una posizione Berlino Est, dove vengono esibiti striscioni di protesta contro il capitalismo americano, si rivolge alla popolazione prima di tutto berlinese, quindi di tutto il mondo.
Il suo discorso tratta dei temi fondamentali:
  • Si rivolge a tutti parlando a nome del mondo libero
  • Afferma che Berlino è la dimostrazione del fallimento del comunismo.
  • Riconosce che la democrazia non ha bisogno di muri e quello a Berlino è un dramma per l’umanità.
  • Infine proclama che se solo un uomo, nel mondo, è schiavo nessuno è veramente libero: quindi, poiché una parte delle donne e degli uomini di Berlino non è libera, afferma, a nome del mondo intero, che tutti gli uomini sono berlinesi, perché tutti lottano per la libertà

ANALISI DEL TESTO
Il presidente americano cura la sua figura utilizzando come strumento anche la televisione; sa parlare in pubblico e dare enfasi ai concetti più importanti.
Le tematiche sopra riportate sono trattate in una certa modalità:
·         Fa riferimento ad importanti fatti storici collegati con la storia attuale.
·         Coinvolge la folla sia facendo pause per gli applausi sia pronunciando frasi in lingua tedesca in modo che alcuni passaggi non abbiano bisogno di essere tradotti dall’interprete.
·         Gioca su due mondi: l’America e la Russia, l’Ovest e l’Est, la libertà e il comunismo, i buoni e i cattivi
·         Invita, provoca la gente (soprattutto i comunisti): “Let them come to Berlin”
·         Usa un linguaggio comune, parla di gente comune, categorie di persone normali (famiglia, marito, moglie, fratello, sorella)

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