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domenica 4 settembre 2016

LUCREZIO - DE RERUM NATURA - libro V - riassunto versi 55-772


Versi 55-772: saltiamo la parte dedicata alla formazione del mondo

  • Versi 55-75: ripropone l'argomento della natura atomica del mondo già presentata nel I libro

Dimostrazione della mortalità dell'anima essendo anch'essa un aggregato atomico 

Motivo delle sensazioni: caro ad Epicuro e a Lucrezio: come il corpo è soggetto a nascita e morte così anche il mondo e il cosmo, in quanto organismi viventi nascono, si sviluppano e muoiono.

Questo mondo è uno dei tanti infiniti mondi che compongono l'universo.

Solo gli dei sono estranei ai movimenti atomici che segnano ogni mondo.

Spiega come si costituisce il mondo con gli elementi fondamentali: unione di terra (elemento più pesante) e fuoco (elemento più leggero)

Spiega poi come l'uomo si è sviluppato: il linguaggio è motivo della nascita della religio

  • Versi 76-90: sole e luna movimenti di cui parla prima dello sviluppo dell'essere umano, alla fine della parte cosmogonica c'è crescita fasi lunari ed eclissi e movimenti sole e luna poi sia parla dello sviluppo dell'uomo nel cosmo. Questo è progetto originale poi  Lucrezio non lo ha sviluppato così.
  • Versi 91-109: motivo della fine del mondo → anche il mondo essendo materiale è destinato a distruggersi
  • Versi 110-146: ribadisce la natura materiale dell'anima e della mente
  • Versi 147-194: gli dei non abitano questo mondo perché sono di due nature diverse; attacco alla concezione per cui mondo è creato e governato dagli dei, e proprio sulla base di questo concetto affermare che il mondo è eterno perché creato dagli immortali → contro l'interpretazione teologica del mondo per cui gli uomini credono ad una pronoia che si cura dello sviluppo del mondo

→ riprende la polemica fatta da Epicuro contro la  concezione di Platone e il primo Aristotele (che scrisse περί

     φιλοσοφιας, per noi perduto)

→ invece gli atomi e la materia sono eterni, da sempre roteano nello spazio e crearono così il mondo

  • Versi 195-235: la prova che il mondo non è stato creato dagli dei è che esso è imperfetto → concezione della natura matrigna: il mondo è contrario alla vita (cielo sottrae spazio all'uomo, monti e rupi adatti solo alle belve selvagge, paludi, mare inadatto all'uomo, freddo glaciale, fatica del lavoro che solo permette all'uomo di sopravvivere, elementi atmosferici ostili, malattie, morte prematura)

→ anche il bambino appena nato piange perché sa quanto dovrà soffrire vivendo

  • Versi 236-415: dato che l'intero mondo è fatto di una stessa sostanza, tutto è destinato a distruggersi ma poi anche a ricrearsi → contro la concezione stoica della ciclicità dell'universo (le εκπιροσις)

→ neanche gli dei possono impedire che le loro statue e i loro templi si sgretolino nel tempo, ma devono

     sottostare alle leggi della natura = quel corpo che accresce e nutre un altro corpo deve scemare, e ricrescere

     quando riceve altri corpi per sé

→ perché allora la poesia è nata solo dopo la caduta di Troia se il mondo è eterno? → da questo e dall'ancora

     contemporaneo sviluppo delle arti deduce che il mondo è giovane, che non esiste da molto tempo

→ solo gli atomi della materia e il vuoto sono infiniti

→ dato che gli elementi sono in lotta tra loro questa guerra prima o poi terminerà con la loro distruzione

  • Versi 416-508: cosmogonia a partire dall'aggregazione atomica; combatte contro la concezione degli atomisti (soprattutto Leucippo) secondo cui il mondo si sarebbe formato da una massa compatta di materia in contrapposizione al vuoto alcuni elementi della massa si sono staccati e in una sorte di vortice si è creato il mondo → per Epicuro non va così, non c'è contrapposizione di vuoto e materia assolutamente compatta ma i mondi si sono creati all'interno di un mondo precedente o da uno spazio tra i mondi, un metacosmios, in uno spazio di vuoto relativo con flussi atomici perché flussi atomici fuoriescono dai mondi, o all'interno del cielo di un mondo aggregazioni atomi che poi hanno formato nuovi mondi

→ ma posizione di Lucrezio è diversa ma ha risentito della posizione maturata nella scuola epicurea condizionata anche dallo sviluppo dell'astronomia nell'età ellenistica e della scienza → per lui da un caos primordiale (432 c'è) si è passati da un vortice che ha separato gli elementi con stratificazione di essi dai più pesanti terra ai più leggeri aria e corpi celesti (444-449). Così si conclude parte cosmogonica.

  • Versi 509-533: movimenti dei corpi celesti → la scuola epicurea navigava nel buio in questo settore, questo è stato sottolineato molto dagli studiosi: troviamo sia in Epicuro che nella scuola il metodo della spiegazione molteplice → di uno stesso fenomeno (come la nascita e il tramonto del sole) venivano esposte spiegazioni diverse tutte plausibili per le osservazioni ad occhio umano in coincidenza con il pensiero epicureo.

Teoria della stabilità della terra e geocentrismo: versi 534-566

Dimensioni del Sole e della Luna: versi 566-612

Spiegazione dello zodiaco: versi 613-647

Teoria del giorno e della notte: versi 648-703 → il Sole passa sotto o lateralmente alla terra poi ritorna ad oriente e rispunta oppure teoria che sole si disgrega ad ogni tramonto e si riaggrega ad ogni alba

Epicuro sapeva la complessità delle teorie astronomiche e quanto loro siano varie.

Teoria delle fasi lunari e delle eclissi: versi 704-771 → ricondotta a tre modalità di spiegazioni

  1. L'eclissi dipende dall'interposizione della Terra o della luna (571-570)
  2. Seconda spiegazione che si interponga un altro corpo celeste per eclissi solare
  3. Terza che il fuoco del sole e della luna (anche lei si riteneva o perché brillasse di luce propria o per riflessione) si estinguano brevemente per poi riprendere a brillare come prima. Seconda spiegazione ricondotta da Anassimene e Anassagora ,la terza da Senofane. Non elenca le opinioni in base ai primi filosof che le hanno sostenute, le elenca e basta. Lucrezio si fa al gusto per i composti che contrassegna la poesia esametrica di Empedocle. Si rifà a tutti questi filosofi ma non li cita mai, non sottolinea i meriti né i difetti delle tre spiegazioni, nonostante si è pensato che alla prima spiegazione aderisca maggiormente, questo non lo dice palesemente. Spiegazione multipla non è esclusiva di Lucrezio lo usa anche Pitocle.

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